mercoledì 21 novembre 2012

UN CLASSICO: LO SCOZZESE

Lo scozzese, o tartan, che dir si voglia. 
Periodicamente ci viene riproposto, soprattutto in inverno, sotto qualche forma. Che sia l'accessorio o un capo di abbigliamento, non fa in tempo a passare di moda, che lo ritroviamo nelle vetrine.
Personalmente, mi piace. Sarà che ci sono cresciuta: mia nonna ha fatto per anni pantaloncini per bambini, soprattutto scozzesi, quindi io, sotto forma di pantoloni, gonne a pieghe e kilt, l'ho portato da quando ero in fasce fino quasi alle medie.
Mi piace perché smorza la monotonia del "tinta unita" in un modo che è comunque classico e, per quanto ci si possa sbizzarrire, con una fantasia prevedibile.
L'origine di questo tessuto è molto antica, pare non si sappia esattamente da quando sia in uso, ma la sua diffusione risale al XVII e XVIII secolo. I clan tartan, ossia i tartan legati ai clan, risalgono agli inizi dell'800, e vige il divieto di usare il tartan di un clan se non vi si appartiene.


Ma veniamo al dunque, perché tutta questa storia?
Perché ieri dal mio armadio è riemersa una gonna di qualche tempo fa, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, scozzese.
Se ne stava lì appesa con discrezione da non mi ricordo quanti anni (direi almeno 5 o 6), e l'ho usata davvero poco. Provata: è ancora buona e mi sta.
Ha una bella forma svasata (lo scozzese è in diagonale) ed è lunga al ginocchio, in pratica perfetta per la mia forma a pera. Beh, "perfetta", una gonna scozzese bianca e nera attira senza troppa fatica lo sguardo proprio  lì, dove è il mio punto più debole, però scivola perfettamente sui fianchi, e abbinata nel modo giusto non dovrebbe stare male!
Ecco, "modo giusto" per me significa "con tanto nero" (maglioncino, calze, scarpe/stivali, piumino, borsa), non vedo altra soluzione con una gonna così... Avreste qualche suggerimento?

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